Tutto iniziò inconsapevolmente con la cantina del nonno, definita durante l’infanzia “il luogo proibito”. Un luogo che nella mia fantasia di bambino celava chissà quale segreto. Forse era il vino il custode del segreto, perché il nonno lo trattava con attenzione e rispetto e lo faceva invecchiare in quel luogo calmo, dove sembrava che il tempo si fosse fermato. Qualche anno più tardi, durante un soggiorno linguistico in Vallese, la regione viticola più importante della Svizzera, è nata in me quella passione che mi ha invogliato e spinto ad approfondire la formazione sul vino.